Marmolada dove si trova regione

Vertice della Marmolada

La Marmolada è il massiccio montuoso più alto delle Dolomiti italiane. Conosciuta anche come la Regina delle Dolomiti, la Marmolada è considerata uno dei luoghi più belli e imperdibili delle Dolomiti.

Se vi state chiedendo se vale la pena visitare la Marmolada, cosa si può vedere e fare e come visitarla se decidete di andarci, continuate a leggere! In questa guida condividiamo la nostra esperienza e i nostri consigli per visitare la Marmolada.

Buono a sapersi: Con i suoi 3.265 m di altezza, la Marmolada non è la montagna più alta delle Dolomiti, ma il suo nome è usato per descrivere l’intera dorsale montuosa composta da diverse cime di oltre 3.000 metri. La vetta più alta è infatti Punta Penia, con un’altitudine di 3.343 m. Tra le altre cime vi sono Punta Rocca (3.309 m), Punta Ombretta (3.011 m) e Sasso Vernale (3.058 m).

Tuttavia, la Marmolada è il nome che sentirete sempre nominare quando si parla della montagna più alta delle Dolomiti. In questa guida potrete leggere tutto ciò che riguarda la visita alla Marmolada e se ne vale davvero la pena. Scopritelo!

In quale regione d’Italia si trovano le Dolomiti?

Posizione nelle Dolomiti

Si trovano nelle regioni più settentrionali d’Italia, Veneto, Trentino Alto-Adige e Friuli Venezia Giulia. Le Dolomiti fanno parte delle province di Belluno, Bolzano, Trento, Udine e Pordenone.

Come si arriva in Marmolada?

La Marmolada è raggiungibile con una serie di tre funivie da Malga Ciapela (vedi la posizione esatta su Google Maps). La cosa curiosa è che Malga Ciapela si trova nella regione di Venezia, mentre la cima della Marmolada è appena oltre il confine regionale, nella regione Trentino-Alto Adige.

In quali province si trovano le Dolomiti?

Dove si trovano le Dolomiti? Le Dolomiti, note anche come “Monti Pallidi”, sono una catena montuosa delle Alpi italiane settentrionali che si estende su un’area condivisa dalle province di Belluno, Bolzano, Trento, Udine e Pordenone.

Picchi ultraprotetti

La Marmolada è una montagna di contrasti. I dolci profili ai suoi piedi, ricoperti di boschi e prati, sono bruscamente interrotti dall’altezza vertiginosa dei suoi pendii superiori, con la loro roccia calcarea chiara e le loro rupi mozzafiato. Il versante settentrionale, che ospita il ghiacciaio più esteso della regione dolomitica, degrada con grazia fino alle sponde del laghetto di Fedaia. La parete sud è una delle vie più impegnative, molto apprezzata dagli alpinisti di tutto il mondo, una parete di quasi 1.000 metri che parte dai ghiaioni della Val Ombretta e si staglia su cime vertiginose. La prima scalata delle Dolomiti fu tentata proprio qui nel 1802, quando il cappellano di Pieve di Livinallongo, padre Giuseppe Terza, tentò di scalare le sue vette con altri quattro alpinisti locali provenienti da Agordo, ma rimase ucciso durante il tragitto cadendo in un crepaccio.

Questo sistema racconta del primo mare dolomitico e dell’insediamento di un’isola nell’arcipelago triassico fino all’eventuale copertura con materiale vulcanico ladino, anche se in parte disarticolata, questa storia è comunque unica.

Montagna di sangue ww1

Si è parlato molto della Marmolada. La montagna ha una propria pagina su SP, quindi se volete informazioni specifiche, cercate lì. Questa pagina (quella che state leggendo) ha lo scopo di inserire la montagna più alta delle Dolomiti nel contesto del sottogruppo circostante e degli altri gruppi dolomitici. Essendo situata al centro, è vicina ai seguenti gruppi (partendo in senso orario da sud, vedi la mappa sopra)

È il centro di tutte le Dolomiti. Con entrambe le cime, Punta Rocca e Punta Penia, la Marmolada è la montagna più alta della regione. Inoltre, quasi tutte le cime di questa dorsale centrale del massiccio della Marmolada superano i 3.000 metri, solo le cime alle due estremità scendono al di sotto di questa soglia. Lungo la cresta occidentale si trova la più antica ferrata delle Dolomiti (fondata nel 1903!!), la cosiddetta “Hans Seyfert Weg”. Si tratta di una lunga ferrata che termina a Punta Penia. A causa di improvvisi cambiamenti meteorologici, la ferrata – che contiene molti cavi di ferro, scale e spit – può diventare MOLTO pericolosa, soprattutto durante i temporali.

Mine sul fronte italiano

Le Dolomiti, note anche come “Monti Pallidi”, sono una catena montuosa delle Alpi settentrionali italiane che si estende su un territorio condiviso dalle province di Belluno, Bolzano, Trento, Udine e Pordenone.

La loro estensione geografica, tuttavia, non si basa semplicemente su elementi geologici complessi e insoliti, ma trova le sue radici anche nella tradizione e nelle pagine della storia, che più o meno coincidono con l’idea diffusa di Dolomiti che si ha oggi. La regione dolomitica è caratterizzata da cime e creste frastagliate con valli panoramiche incastonate tra di esse.

I suoi abitanti parlano diverse lingue: Il tedesco a nord e a nord-ovest, l’italiano a sud e il ladino nella zona centrale – nelle quattro valli che si diramano dal massiccio del Sella (Val di Fassa, Val Gardena, Val Badia e Livinallongo) – e in Ampezzo. Le località turistiche più rinomate delle Dolomiti sono facilmente raggiungibili dai più vicini aeroporti di Venezia o Innsbruck – a circa 2,5 ore di macchina.

Per molti anni i Monti Pallidi dell’Alto Adige e del Veneto, che oggi costituiscono il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, sono rimasti inesplorati. Solo pochi abitanti delle valli scavate all’interno delle montagne avevano una certa conoscenza dei loro dintorni. Fino al XVIII secolo, la catena non aveva nemmeno un nome. Il nome “Dolomiti” è infatti relativamente recente. Probabilmente è per questo che la popolazione locale usa ancora oggi i nomi delle singole cime che ha percorso o scalato, invece di usare il nome “Dolomiti”.