Dove si trova il parco nazionale del gran paradiso

Animali del Parco Nazionale del Gran Paradiso

Un tempo riserva di caccia dei Savoia, situato tra Valle d’Aosta e Piemonte, da oltre 100 anni è un’area protetta: oltre agli stambecchi, ha conservato il suo meraviglioso ecosistema

Il territorio definito nel dicembre 1922 come Parco Nazionale del Gran Paradiso si estende intorno all’omonimo massiccio (la cui cima supera i 4000 metri) e in passato era un’area densamente popolata. L’architettura dei villaggi si basa sull’idea della casa alpina, sul versante piemontese con costruzioni interamente in legno, mentre su quello valdostano il legno è affiancato dalla pietra. Il massimo splendore di questa zona fu raggiunto a metà dell’Ottocento, quando i membri di Casa Savoia salivano da queste parti per raggiungere le postazioni di caccia. La decisione di vietare la caccia alla prima apertura del Parco è stata fondamentale per salvare gli stambecchi, che ne sono il simbolo, dall’estinzione. Oggi questo Eden montano, suddiviso in cinque valli in cui si alternano ambienti rocciosi, praterie, boschi e loro confini, è davvero alla portata di tutti: grazie al progetto “un Paradiso Accessibile”, l’offerta turistica dell’intera area protetta è in grado di soddisfare le esigenze, gli interessi e le aspettative di una più ampia fascia di utenti.

Da Torino al Parco Nazionale del Gran Paradiso

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso (italiano: Parco nazionale del Gran Paradiso, francese: Parc national du Grand Paradis), è un parco nazionale italiano situato nelle Alpi Graie, tra la Valle d’Aosta e il Piemonte. Il parco prende il nome dal monte Gran Paradiso, che si trova al suo interno, ed è contiguo al parco nazionale francese della Vanoise.

Il territorio del parco è stato inizialmente protetto per proteggere lo stambecco alpino dai bracconieri, in quanto era una riserva di caccia personale del re Vittorio Emanuele II, ma ora protegge anche altre specie.

Il parco si trova sulle Alpi Graie, nelle regioni Piemonte (nella Città Metropolitana di Torino) e Valle d’Aosta, nel nord-ovest dell’Italia. Comprende 703 chilometri quadrati (173.715 acri) di territorio alpino. Il 10% della superficie del parco è boscosa. Il 16,5% è utilizzato per l’agricoltura e il pascolo, il 24% è incolto e il 40% è classificato come sterile. Il 9,5% della superficie del parco è occupato da 57 ghiacciai.

I fondovalle del parco sono boscosi. Ad altitudini più elevate si trovano prati alpini. Ci sono rocce e ghiacciai ad altitudini superiori a quelle dei prati. Il Gran Paradiso è l’unica montagna interamente compresa nei confini italiani che supera i 4.000 metri di altezza. Dalla sua cima si possono vedere il Monte Bianco e il Cervino.

Parco nazionale del Gran Paradiso Stambecco

Smf1 fino alle stazioni di Rivarolo e Pont; da qui l’arrivo alle valli è servito da autobus pubblici (orari Rivarolo-Pont-Locana-Noasca (valle Orco) e Torino-Pont Canavese-Valprato Soana (val Soana)).

Ricordate che state visitando un’area protetta, controllate il Regolamento del Parco, i cani non possono passeggiare liberamente nel Parco, in quanto potrebbero scontrarsi con la fauna selvatica che, anche se non direttamente attaccata dall’animale, può subire un forte stress. L’accesso ai cani è consentito al guinzaglio, lungo il fondovalle. Per maggiori informazioni visitate la pagina web dedicata all’ingresso dei cani nel Parco.

Mappa del Parco Nazionale del Gran Paradiso

La storia del Parco Nazionale Gran Paradiso è legata alla protezione dello stambecco. Nel 1856 il re Vittorio Emanuele II dichiarò queste montagne riserva reale di caccia, salvando così lo stambecco dall’estinzione. La sua popolazione a quei tempi si era ridotta a un livello allarmante.

Il re istituì un corpo di guardie specializzate e ordinò la sistemazione dei sentieri e delle mulattiere, che ancora oggi costituiscono la migliore rete sentieristica per la protezione della fauna da parte dei moderni ranger e costituiscono il nucleo dei percorsi naturalistici per le escursioni turistiche.

Nel 1919, il re Vittorio Emanuele III dichiarò l’intenzione di donare i 2100 ettari della riserva di caccia allo Stato italiano, per la creazione di un parco nazionale. Il 3 dicembre 1922 fu istituito il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il primo parco nazionale italiano. Fino al 1934 l’area protetta fu gestita da una commissione con piena autonomia amministrativa. Furono anni positivi per il parco: la popolazione di stambecchi aumentò notevolmente e furono ripristinati i 340 chilometri di mulattiera reale.